Sono un giurista atipico: oltre ad occuparmi di legislazione e sicurezza alimentare in particolare dell'etichetta, dell'etichettatura e dei MOCA, la mia preparazione è completata da anni trascorsi nel settore della stampa, in particolare dell'imballaggio e delle etichette.
Per questo, mi viene in mente, un mondo che non c'è più, o quasi, il mondo della tipografia.
Un mondo di inchiostri, macchine da stampa meccaniche automatiche o semi-automatiche, ma soprattutto di caratteri mobili, in legno e piombo, che tanto ho respirato da ragazzo.
Il "mondo alla rovescia", con l'affascinate composizione a mano delle forme di stampa (cliché). Per chi non ha avuto la fortuna di conoscerlo: la composizione delle forme tipografiche avviene componendo le parole da stampare, mettendo ogni lettera in fila alla rovescia, con la relativa spaziatura, cioè a testa in giù. Insomma al contrario del nostro senso di scrittura.
Un'affascinante mondo alla rovescia.
Questo mi ha permesso, in tanti anni di composizione a mano, di riuscere a leggere facilmente un libro a testa in giù, visto che era il mio modo di scrivere e leggere quotidiano.
Non ho più vent'anni, quindi ho visto molte cose in questo folle mondo in cui viviamo e spero di vederne ancora tante. Nel ricordarmi il mio bellissimo passato, mi viene spontanea una riflessione, una comparazione con il mondo che vedo oggi:
in realtà, quei caratteri che componevo e leggevo alla rovescia da ragazzo, sono l'unico affascinante mondo dritto che ho negli occhi, oltre che nel cuore.
Bellissimo 2023 a tutti voi.