parafrasando Milan Kundera con il suo romanzo "l'insostenibile leggerezza dell'essere", ci troviamo di fronte a un'insostenibile complessità dell'1169/2011.
Per chi non conosce questo Regolamento UE, si tratta del regolamento che riguarda le informazioni sugli alimenti destinate ai consumatori (Food Informations to Consumers).
59 considerando, 55 articoli e 15 allegati, questo già fa immaginare la sua complessità.
Si tratta di un regolamento "generale", ad esso vengono aggiunte normative di tipo orizzontale e verticale, creando una notevole complessità, un girone dantesco, per la corretta osservazione.
Se poi teniamo conto delle interpretazioni, dettate dalla nostra Suprema Corte e dalla Corte di Giustizia europea, dalle vare circolari di fonte UE e nazionali, tenendo conto sempre del relativo peso giuridico, possiamo comprendere che è un lavoro difficile per i giuristi, da azzecca garbugli, difficilissimo poi per gli OSA e tutti quegli operatori che ci si cimentano, enti preposti ai controlli ufficiali compresi.
Sono anni che studio a vari livelli il Reg. UE 1169/2011 (che ha ormai 10 anni) e ogni giorno ne scopro una nuova, un approfondimento, una questione interpretativa, un aggiornamento dello stesso e degli atti che lo "circondano"...
Proprio come l'insostenibile leggerezza dell'essere di Kundera.