Ieri, ho prestato docenza presso un'Associazione di assaggiatori di olio, CAPOL di Latina, e ho avuto una grande soddisfazione, non è la prima volta.
Più di due ore, in un tardo e caldo pomeriggio, dove la stanchezza si faceva sentire ma l'attenzione non mancava, e nel diritto -materia spesso noiosa- è cosa difficile. Argomento principale: l'etichettatura dei prodotti alimentari e dell'olio, ma si è affrontato anche l'etichettatura ambientale, le strategie di vendita tramite l'etichetta e l'accessibilità a tutti alle informazioni, argomenti oggetto delle mie consulenze.
Ho riscontrato una bella partecipazione, il porre domande al docente e il senso critico del confronto, hanno reso molto piacevole la giornata, sia per chi cercava di trasmettere sapere e sia per chi era venuto per acquisire maggiori competenze.
La mia sensazione è stata quella di trovarmi di fronte a chi aveva sete di sapere, e questo ogni volta rende tutto più semplice e certamente non noioso.
In effetti, devo ammettere che le aziende che hanno una certa attenzione nel miglioramento, sono costantemente assetate di sapere, con la volontà di avere professionisti e collaboratori di livello.
Si percepisce nel confrontarsi con queste realtà.
In via generale, l'aspetto dell'etichettatura dei prodotti alimentari e il confezionamento sono sottovalutati, in vero, spesso ci si affida a chi costa poco, all'amico o all'amico dell'amico che si presta a buon prezzo, a chi ha una infarinatura oppure, ancora peggio, al fai da te….
I risultati sono quelli che ho riscontrato in un concorso regionale per la miglior etichetta (ero tra i giudici) dove sono state eleminate 57 etichette su 61 presenti per la non conformità dell'etichette alle normative.
Forse è il caso di essere assetati di sapere…